San Josemaría e il pensiero teologico, vol. II
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San Josemaría e il pensiero teologico, vol. II
"È opportuno, meglio ancora necessario, che, in quanto teologi, ascoltiamo la parola dei santi per cogliere il loro messaggio, un messaggio che è molteplice, poiché i santi sono vari e ognuno ha ricevuto il suo carisma particolare, e nello stesso tempo unitario, poiché tutti i santi ci rimandano all’unico Cristo, a cui ci uniscono e la cui ricchezza ci aiutano ad approfondire. In questa sinfonia molteplice e unitaria, nella quale, come avrebbe detto Möhler, consiste la tradizione cristiana, che accento porta con sé il beato Josemaría Escrivá? Che impulso riceve dunque la Teologia dalla sua luce?” (J. Ratzinger, Messaggio del 12-X-1993 a un Convegno teologico su san Josemaría).
Questo secondo volume degli Atti del Convegno “San Josemaría e il pensiero teologico” che ha avuto luogo a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, nel novembre 2013, contiene una selezione delle Comunicazioni inviate da studiosi del messaggio di San Josemaría. Nel primo volume, apparso ad aprile 2014, erano state raccolte le Relazioni pronunciate durante il Convegno da specialisti di diverse aree della Teologia, del Diritto Canonico e della Filosofia che si sono interrogati sulle domande poste dieci anni prima dall’allora cardinal Ratzinger, poi Benedetto XVI, offrendo un contributo per il rinnovamento delle rispettive aree del pensiero mediante l’ascolto della parola dei santi.
San Josemaría Escrivá nacque a Barbastro (Spagna) il 9 gennaio 1902. Dai genitori, José e Dolores, ricevette una profonda formazione cristiana. Il 28 marzo 1925 fu ordinato sacerdote. Il 2 ottobre 1928 fondò l’Opus Dei. Nel 1946 si trasferì a Roma dove risiedette fino alla morte, avvenuta il 26 giugno 1975 in fama di santità. Il 17 maggio 1992 fu dichiarato Beato da Giovanni Paolo, che dieci anni dopo, il 6 ottobre 2002, lo proclamò santo. “Fu scelto dal Signore per annunciare la chiamata universale alla santità e per indicare che la vita di tutti i giorni, le attività comuni, sono cammino di santificazione. Si potrebbe dire che egli fu il santo dell'ordinario”, affermò il Santo Padre.